È disponibile online sul sito del
Gruppo Duferco l’
Annual Report che dà conto delle attività 2018 di tutte le divisioni e anticipa alcuni dati del 2019. I risultati al 31 marzo 2019
confermano il trend di crescita già registrato anche nel bilancio consolidato chiuso al 30 settembre 2018: il fatturato del gruppo infatti si attesta a 8,1 miliardi di dollari (contro i 10,4 nei 12 mesi precedenti) e l’utile netto a 46 milioni di dollari (contro i 61 milioni). Duferdofin-Nucor ha contribuito in modo significativo agli importanti risultati del Gruppo, archiviando una
crescita del 21% del fatturato che si è attestato a
559,3 milioni di euro e dell’
utile netto, che è passato da 1,1 a 2,1 milioni di euro. Sebbene la congiuntura non si sia dimostrata brillante nel 2019, il semestre chiuso al 31 marzo conferma il trend positivo con ricavi che sfiorano i 285 milioni. Il ruolo della divisione diventerà sempre più strategico visto l’investimento di 150 milioni di euro per la realizzazione di un nuovo laminatoio travi integrato all’acciaieria di San Zeno Naviglio: un impianto all’avanguardia tecnologica Per la prima volta, poi, il documento include anche un
Report Integrato sulle iniziative di Corporate Social Responsibility (CSR). Per ciò che riguarda le attività siderurgiche del Gruppo, l’attenzione per la sostenibilità si misura su due pilastri fondamentali: aumentare la percentuale di riciclo e diminuire l’impatto ambientale della produzione, grazie alla scelta di energia da fonti rinnovabili e tecnologie all’avanguardia, e alla riduzione del consumo di acqua. L’amministratore delegato di Duferdofin-Nucor, Franco Monteferrario, sottolinea inoltre che l’impegno del gruppo verso il tema della sicurezza sul lavoro.
Negli ultimi tre esercizi il gruppo ha effettuato più di 13 milioni di euro di investimenti specifici in sicurezza e ambiente, pari al 20% del totale degli investimenti realizzati. Nello stesso periodo, grazie alla riduzione e prevenzione dei rischi e alla continua informazione e formazione dei lavoratori, l’indice di frequenza degli infortuni è calato del 78% ed è ben al di sotto del 50% della media del settore. Risultati che, se da un lato confermano che la strada intrapresa è corretta, dall’altro impongono di intensificare gli sforzi per raggiungere quello che è il nostro obiettivo prioritario: zero infortuni.