Una rivoluzione europea per dare risposte concrete alle imprese

by | Mag 6, 2025 | News

L’intervento di Gozzi, Presidente Federacciai alla fiera del settore a Milano

Antonio Gozzi, in qualità di Presidente dell’Associazione Federacciai, è intervenuto oggi all’apertura di Made in Steel, l’evento espositivo e congressuale della filiera dell’acciaio presso la Fiera di Milano. Gozzi, in un appassionato intervento, ha ricordando come le aziende italiane siano un’eccellenza nella produzione di acciaio decarbonizzato in Europa e nel mondo: “Questo per merito di lungimiranti imprenditori che hanno creato la più completa ed efficace economia circolare d’Europa, grazie allo sfruttamento del rottame e alla sua trasformazione nei forni elettrici. Tuttavia questo primato e il valore stessa della filiera è oggi messo in discussione da condizioni di mercato, che non trovano risposte adeguate dalle istituzioni comunitarie. Le aziende italiane, le più virtuose, sono oggi penalizzate”.

Servono svolte radicali in Europa per dare soluzioni ad un settore che è primario per l’economia” ha quindi ribadito Gozzi nella sua relazione. In particolare ha sottolineato due aspetti da riconsiderare nelle politiche europee: “il meccanismo ETS, oggi eccessivamente penalizzante sul costo dell’energia che alimenta i forni siderurgici e la mancata inclusione del rottame di ferro tra le materie prime critiche”. Il meccanismo di crediti sulle emissioni pesa infatti dai 25 ai 30 euro a MWh sull’energia consumata nella fase di produzione dell’acciaio, mentre la mancata tutela dei rottami ferrosi, raccolti in ambito europeo, ne rende costoso e difficile l’approvvigionamento.

Si devono superare resistenze ideologiche verso un pragmatismo che offra soluzioni efficaci, mentre oggi si rischia un pericoloso stallo” ha ribadito il Presidente. “Le aziende del settore stanno contribuendo con proposte concrete come l’auspicata introduzione del marchio Green Steel. Richiediamo però una certificazione vera, basata su una chiara definizione e sull’accertamento della effettiva neutralità carbonica del prodotto finale”.

Oggi grazie alla quota di energia rinnovabile effettivamente consumata e al meccanismo dell’Energy Release i due terzi dei consumi energetici sono a zero emissioni. Anche su questo aspetto Gozzi ha ricordato il contributo concreto offerto dal mondo imprenditoriale: “Come aziende di produzione consorziate abbiamo proposto di coprire il rimanente attraverso contratti a lungo termine di energia da produzione nucleare, ma una inadeguata e ottusa normativa commerciale comunitaria ce lo sta impedendo. Come aziende associate dobbiamo alzare il tono della voce invitando le istituzioni a leggere la realtà e a muoversi rapidamente con azioni concrete a salvaguardia della manifattura europea”.