Intervistato da Laura Bergami, il direttore dello stabilimento di San Zeno Naviglio Giordano Streghi ha aperto le porte dell’acciaieria a telecamere e microfoni di Teletutto per raccontare i risultati raggiunti negli ultimi anni in termini produttivi, ambientali e di innovazione dei processi e aprire lo sguardo sui prossimi obiettivi già fissati, all’insegna di sostenibilità e nuove competenze.
La prima parte dell’intervista: tecnologie e conoscenze
“In questi anni Duferco ha avviato un percorso di efficientamento positivo dei processi e cerca di darsi come obiettivo quello di coniugare la competitività economica con la sostenibilità ambientale. Abbiamo realizzato un impianto pilota per la metallurgia secondaria: c’è sempre più bisogno di tecnologie e conoscenze specifiche. Da qui l’esigenza di interfacciarsi con l’Università di Brescia e l’Università Cattolica di Milano per trovare risorse che ci consentissero di sviluppare ulteriormente i nostri processi.
Intendiamo investire molto nei prossimi anni proprio in tecnologie e conoscenze. Il tema delle competenze del nostro personale diventa infatti determinante: di qui uno sforzo importante in termini di finanziamenti e collaborazioni con enti di ricerca e università, visto che competenze e nuove tecnologie cambieranno in maniera radicale l’approccio alla siderurgia.”
La seconda parte dell’intervista: innovazione, sostenibilità e il progetto del nuovo laminatoio
Nella seconda parte dell’intervista a Teletutto, Giordano Streghi ha affrontato i temi di sostenibilità, innovazione ed economia circolare, descrivendo in particolare caratteristiche e vantaggi del nuovo laminatoio.
“I temi di innovazione e sostenibilità sono strettamente legati. Per avere un’azienda competitiva bisogna senza dubbio puntare sull’innovazione tecnologica. Da diversi anni stiamo investendo in questo senso, cercando di sviluppare competenze attorno ai temi di digitalizzazione e tecnologie 4.0. Allo stesso modo la sostenibilità oggi è un aspetto ineludibile: non esiste un’azienda produttrice che non ponga i temi della sostenibilità ambientale al centro delle proprie attività.
In questo senso, il progetto del nuovo laminatoio nasce con l’esigenza di coniugare competitività economica e sostenibilità ambientale. Un progetto che prevede nel suo complesso un investimento di circa 180 milioni di euro, che secondo il piano sarà completato entro il 2022 e che si stima possa impiegare circa 150 addetti oltre l’indotto.
Sin dall’inizio, i temi ambientali sono stati messi al centro dell’attività di studio e di ingegneria. L’obiettivo è realizzare un impianto che diventi un modello, non solo in Europa, in termini di competitività e di riduzione dell’impatto ambientale. Anche attraverso un PPA di lungo termine che consentirà all’impianto di usare solo energia da fonti rinnovabili“.