Un Ponte che porta in sé i segni della
sostenibilità e della bellezza. Un Ponte gettato sul futuro, ma che non vuole e non può dimenticare la tragedia dalla quale è nato.
Il Nuovo Ponte per Genova, frutto della genialità dell’architetto Renzo Piano, e frutto della capacità costruttiva di due campioni del made in Italy – Fincantieri Infrastructure e Salini Impregilo (Webuild) – ha un’anima di acciaio e di acciaio vive.
E una parte di questo acciaio ha
il marchio di Duferdofin-Nucor, azienda del gruppo DUFERCO.
Per dare il senso di questa realizzazione, del nuovo
Ponte Genova San Giorgio che si candida a rappresentare l’Italia nel mondo, bastano alcuni numeri: una lunghezza complessiva di oltre un chilometro (1.067 metri); 18 pile di cemento armato; 19 campate a costituire la travata continua dell’opera. Le 18 pile hanno una sezione ellittica a sagoma costante.
La forma dell’impalcato richiama la carena di una nave. A ricordare le vittime del crollo, 43 lampioni che proietteranno una luce a forma di vela.

Da record i numeri dell’impalcato principale: 80.000 metri cubi di scavi, 9.000 tonnellate di acciaio in armatura, 67.000 metri cubi di calcestruzzo utilizzato, 17.000 tonnellate di acciaio in carpenteria metallica (
dati ufficiali “PerGenova”).

Per
Duferdofin Nucor è un orgoglio avere partecipato a questa impresa corale, dove il meglio dell’Italia si è messo in gioco. Lo ha fatto rispondendo ad un ordine di Fincantieri Infrastructure che
chiedeva una fornitura di angolari (L150X10 – L150X15) e una fornitura di travi (HEA 120 – HEA 160 – HEB 300). Un rapporto quello di Duferdofin-Nucor con il colosso della cantieristica e delle costruzioni in acciaio che dura da tempo.
Una collaborazione che in questo caso rende orgogliosi. IL NOSTRO ACCIAIO PER L’ITALIA DEL FUTURO.